Atlante Cabernet Franc 2011 91
Notturno dei Calanchi 2010 89
L’internazionalità e la sorpresa. Sì, perché l’azienda è storica per quanto riguarda lo Chardonnay, con l’apparizione negli anni ’90 del Calanchi di Vaiano e del Falesia. Ma i suoi primi tentativi su vini rossi importanti non ci avevano persuaso. E avevamo notato pochi anni or sono anche un calo della precisione negli Chardonnay. L’arrivo poi a tempo pieno del giovane agronomo-enologo Guillaume Gelly ha ribaltato completamente la situazione. Con la vendemmia 2011 il Falesia ritrova già la sua piena armonia. E con il Notturno dei Calanchi ’10 abbiamo un Pinot Nero sorprendente (provate in Centro Italia a trovarne uno buono), pieno di varietalità, dolcemente intenso e leggibile, espresso, con belle note di cassis e lamponi in un’eleganza assai saporosa e minerale (il 2011 assaggiato in anteprima ci sembra poi ancora più buono e dunque ne riparleremo). Ma soprattutto è l’esordio dell’Atlante 2011 a colpire, perché si tratta di Cabernet Franc di estrema espressività e classe, impenetrabile al colore, con un naso pieno di succosi frutti di bosco che sfumano nel goudron, gran rosso dolce e vibrante, profondo, aristocratico ed intenso. Certo giustamente giovane e con un notevole potenziale espressivo tutto ancora in bottiglia. Ma bastano queste due etichette di livello assai alto a far capire cosa è in grado di esprimere la regione.
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.