Pinot Nero Riserva Schweizer 1997 92
La Riserva Schweizer era stato nei miei assaggi di quell’estate 2000 il miglior Pinot Nero dell’Alto Adige, il più complesso e completo (assieme al Vigna Sant’Urbano che, proprio perché non in commercio, non era stato però possibile comparare direttamente, con i due bicchieri fianco a fianco). Un Pinot Nero virile, carico, di notevole impatto e forza, con un naso possente e pieno, per quanto era carico di grinta ed energia, che nasce da vigneti tra Mazzon e Montagna esposti a Sud, Sud-Ovest con alta fittezza di filari che vanno dai 350 metri di altitudine ai 700, in un’estrema, composita varietà di suoli. Il vino è stato elevato poi in barrique nuove al 100% per più di un anno.
All’assaggio di allora questo Pinot Nero presentava un magnifico disegno varietale perfettamente delineato su un frutto potente, carico di vigore, di pienezza e quasi bilanciato dalla forte tostatura dei legni. Gran rosso che aveva bisogno solo di tempo.
E lo ritrovo così oggi, a distanza di 14 anni e mezzo.
Il tappo è magnifico, ancora perfetto e morbido, che si estrae senza problemi. Il vino scende nel calice con un magnifico colore granato profondo, che è già un annuncio di grinta e forza. Lascio che poi respiri nel bicchiere e la bordata dei profumi arriva fitta, densa, virile e catramata, che si apre man mano e rivela una personalità molto chiaroscurata, severa, fosca, intensissima, che si esprime non in soavità, ma in solide profondità goudroneggianti.
La sua bocca conferma questo carattere di grande Pinot Nero di forza, di virilità e di peso. Le impressioni di ribes maturo si sommano al sottobosco in un corpo grasso, materico, che sfuma in piacevolissime sensazioni mentolate, a conferma ulteriore di freschezza, di energia ancora da dare. Il vino può crescere ancora. Ne possiedo un’ultima bottiglia, che terrò cara.
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