Capozzano Riserva 2011 91
Cisinianum 2012 88
Un monumento ad Affile. Che è la zona più alta, continentale e fredda del Cesanese, territorio dunque estremo. Ma, se l’annata è favorevole, l’evoluzione progressiva delle uve, la loro maturazione nelle ultime settimane può portare a risultati di rara intensità, complessità e longevità.
Il Capozzano Riserva nasce appunto da una vigna posta a 600 metri di altitudine, con le uve che vengono leggermente appassite prima della vinificazione. Il vino è poi elevato in legni piccoli e grandi per 16 mesi. E questa grande vendemmia 2011 dona un rosso ancora giovanissimo, dal carattere monumentale che si svilupperà per anni, da saper valutare oggi con attenzione, che appare reticente all’inizio nel bicchiere, proprio per la grande massa che deve man mano sbrogliare, sciogliere, aprire. Vino che va dunque stappato con un buon anticipo ed appare nel calice con il suo colore profondissimo, il naso solenne, intenso, grasso e profondo di more di rovo mature, resine preziose, in cui si avverte anche il ruolo dell’appassimento. Bocca poi originalissima con un tono aristocratico ed austero mitigato dalla sontuosità e dalla concentrazione grassa del frutto, che rende il tessuto pienamente cremoso e addolcisce la forte trama dei tannini. Rosso superbo, di particolare sfericità.
Ma è da segnalare anche il secondo vino, il Cisinianum 2012, che nasce dalla stessa vigna, medesime uve, che non vengono però poste ad appassire, ma che sono raccolte per ultime in una vendemmia particolarmente tardiva. Anche qui da segnalare l’ingegno dell’uomo in situazioni estreme, dove tutto si può risolvere in originalità e passione. Questo vino poi, dopo una macerazione delle bucce di circa 3 settimane fermenta parte in vasca inox, parte in legno.
Tenere a mente poi che i vini che nascono da uve che hanno maturato assai lentamente in pianta, hanno un’evoluzione altrettanto lunga in bottiglia. Questo 2012 è così ancora un bambino nella culla, consigliamo così, come per il Capozzano, di dargli molto altro tempo. Aprendolo ora, il Cisinianum si propone con un naso austero, bello e virile, pacato e severo, al tempo stesso però anche generosamente alcolico con note dolci di frutti neri attorniati di resine di pino su una bocca sostanziosa e statuaria.
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.