La Riserva Schweizer era stato nei miei assaggi di quell’estate 2000 il miglior Pinot Nero dell’Alto Adige, il più complesso e completo (assieme al Vigna Sant’Urbano che, proprio perché non in commercio, non era stato però possibile comparare direttamente, con i due bicchieri fianco a fianco). Un Pinot Nero virile, carico, di notevole impatto e forza, con un naso possente e pieno, per quanto era carico di grinta ed energia, che nasce da vigneti tra Mazzon e Montagna esposti a Sud, Sud-Ovest con alta fittezza di filari che vanno dai 350 metri di altitudine ai 700, in un’estrema, composita varietà di suoli. Il vino è stato elevato poi in barrique nuove al 100% per più di un anno.
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