Morrone 2010 91
Otio 2011 90
Il Syrah Morrone ci ha colpiti sin dal primo apparire con la vendemmia 2004, vino in cui ha un ruolo anche la mano di Franco Bernabei che, assieme al figlio, segue l’azienda. E’ un Syrah innanzi tutto che nasce in Sabina, in un areale dunque fresco, a buona altitudine, con un microclima continentale dalle buone escursioni termiche, senza eccessi di calore, anche nei periodi più torridi altrove. Qui il Syrah matura splendidamente, senza stress, senza interruzioni di linfa per i grappoli durante la maturazione estiva. Dico questo perché ritengo che l’habitat nel Morrone abbia un ruolo fondamentale, proprio per il suo essere sin dalla nascita concentrato e serrato, vivido, fresco, carico di frutto e zuccheri, di cose buone e sapori.
Poi interviene la mano dell’uomo. E Bernabei non ci va leggero. Sono sempre state molto ricche le sue estrazioni per uve di potenza e ricchezza, che vanno, terminate le fermentazioni, educate poi a lungo nei piccoli legni. E più o meno qui siamo sui due anni, che per una gran rosso del genere, denso, chiaroscurato, ci vogliono davvero tutti.
Il Morrone è così un superbo Syrah a forti tinte, deciso, profondo già al colore, in cui si avverte anche il varietale pepato del vitigno, i frutti neri di bosco, il catrame. La bocca poi è estremamente grassa e vellutata, con un senso di opulenza controllato dai tannini ed un’anima assai voluttuosa, piena di bellezza e classe.
Ma ad un soffio, nelle nostre valutazioni, abbiamo poi l’Otio ’11, che sarebbe l’uvaggio bordolese aziendale. Vino anche questo di formidabile intensità, più giovane di un anno, quando viene posto in commercio, e questo non aiuta forse, perché meriterebbe molta più bottiglia per esprimere maggiormente e più compiutamente il ricco, poderoso bagaglio olfattivo. Ma parliamo comunque di un rosso di formidabile intensità e bellezza che è solo alle sue prime espressività adolescenziali. Tutto il suo patrimonio interno è di particolare razza, fittezza, profondità.
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